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Ambientazione

Storia antica di Braara

Secoli e secoli fa, popoli di umani colonizzatori raggiunsero via mare le fertili coste del continente di Braara: tutto ciò di cui si ha memoria di questa impresa, è che l’enorme flotta venne schiantata dalla più grande tempesta mai vista.

I Dorsten, signori e guide dei colonizzatori, cercarono di riprendere il mare ma la tempesta, sempre inspiegabilmente violenta, li respinse. Dalla madrepatria non giunsero più navi e questa fu l’occasione che spinse i sottoposti dei Dorsten a rivoltarsi contro i loro signori, generando un conflitto che presto si estese a tutta Braara e coinvolse anche i Valah, popolazione indigena già attaccata dal principio dai nuovi arrivati. Il conflitto durò per oltre un secolo, creando faide e rancori che persistono ancora oggi. Fu quando la guerra perse di significato, diventando un inutile spreco di vite e risorse, che finalmente si intavolarono le trattative di pace.

I più importanti signori delle quattro fazioni che si erano venute a creare si riunirono in un luogo antico, sacro agli dèi, conosciuto come Vetta d’Avorio. Qui si stabilirono le condizioni della pace. Il giorno della stipula del Trattato d’Avorio fu così importante che venne scelto come un nuovo inizio e la conta degli anni fu azzerata. Ciò accadeva esattamente 320 anni fa e vide la nascita delle regioni, dei confini e di alcune delle leggi che ancora oggi sono in vigore. A garanzia del trattato fu costruita nel luogo della firma la cittadella di Rocca d’Avorio, custodita dai più alti sacerdoti delle chiese che si fecero garanti del trattato di fronte a tutti gli dèi.

Questo evento segnò quindi la nascita di quattro fazioni: la nobile Louren, la ricca Velantes, l’industriosa Dorsten e la selvaggia Valah, tutte governate da un unico sovrano, eletto dai più importanti nobili delle fazioni riunite a Rocca d’Avorio. In questi tre secoli quasi venti sovrani si sono succeduti sul trono, sono state fondate grandi città, sono nate corporazioni e gilde che controllano l’economia, i mestieri e le arti arcane.

Circa trent’anni fa il neonato culto di Asherat, l’Unico dio, scacciò da Rocca d’Avorio le più alte cariche dell’antica chiesa di Braara: il Tetrarchos, che venerava i 4 dèi. Nel corso del tempo la Chiesa dell’Unico, inizialmente tollerante verso tutte le divinità diverse da Asherat, si fece man mano più restìa ad accettare qualsiasi credo differente.

La Guerra dei Caduti

Le diatribe politiche e religiose sono state temporaneamente superate quando, pochi anni fa, è apparso un nuovo nemico che ha unito tutta Braara in un fronte comune. Si tratta dei demoniaci Terhaal, i Caduti nella lingua antica. Creature gigantesche, dotate di capacità magiche fuori dalle conoscenze delle genti di Braara invulnerabili alle normali armi magiche. Le abominevoli creature non sembravano nuove di questo mondo, hanno tramato per secoli per portare avanti un unico scopo: riconquistare Braara e asservirne le sue genti.

Al contempo flotte di navi dalle vele rosse sono apparse al largo delle coste di Braara, passando la tempesta che da secoli circonda il Regno. A bordo un popolo di guerrieri che chiamano sé stessi Raiacer e che si è rivelato essere alleato dei Terhaal. Decine di Terhaal hanno varcato i portali magici creati dai cultisti raiacer, a loro mentalmente asserviti, e sono stati liberi di calcare il suolo di Braara con i loro zoccoli fiammeggianti. Accanto a Terhaal e raiacer si è schierata anche una frangia scissionista del Velo Oscuro, la gilda che a Braara riunisce maghe e sacerdoti dediti alla necromanzia.


Per cinque anni la guerra ha imperversato nel continente.


Dopo anni di sofferenze la speranza è giunta da nord. Oltre l’impenetrabile deserto di sale conosciuto come il Re Bianco, impavidi pionieri si sono spinti in terre sconosciute, scoprendo nuovi popoli e indagando sull’antica storia di Braara e sui tempi in cui i Terhaal furono banditi da questo piano di esistenza. Le scoperte, accompagnate da innumerevoli avversità, hanno condotto gli uomini e le donne di Braara a conoscenze pericolose e proibite. In un luogo perduto nel tempo, l’Oasi dei Padri e delle Madri, un antico patto con gli dei è stato ripristinato e gli esseri mortali sono stati finalmente in grado di soggiogare il potere della pericolosa ossidiana, il nero metallo divino unico in grado di ferire e distruggere un Terhaal.

A partire dal baluardo rappresentato da Rocca d’Avorio, Braara ha lanciato il suo contrattacco. Potenti lame di ossidiana hanno ucciso i Terhaal a uno a uno e portato il regno a prevalere sull’odiato nemico. Ogni singolo portale in grado di evocare nel continente un Terhaal è stato sigillato e nonostante rade sacche nemiche di resistenza siano ancora presenti, Braara si appresta a rinascere a nuova vita.Braara oggi La pace non è durata a lungo, anzi si potrebbe dire che la guerra non è mai veramente finita. Alla vigilia della riconquista, un nuovo pezzo è comparso nella scacchiera.
Non si trattava di un pedone, bensì di una regina. Nota ai più come la Dama Pallida, la leggendaria matriarca della gilda necromantica del Velo Oscuro, dopo la sua comparsa questa figura ha imposto un ultimatum al regno di Braara. Presentandosi come una sovrana progressista, libera dai vincoli di superstizione e dai dogmi religiosi che si espandono a macchia d’olio da Rocca d’Avorio, ha concesso un anno di tempo ai nobili del regno per capitolare e accettare la sua figura come unica sovrana di Braara, promettendo pace, uguaglianza e giustizia.

Braara oggi

La pace non è durata a lungo, anzi si potrebbe dire che la guerra non è mai veramente finita. Alla vigilia della riconquista, un nuovo pezzo è comparso nella scacchiera.
Non si trattava di un pedone, bensì di una regina.

Nota ai più come la Dama Pallida, la leggendaria matriarca della gilda necromantica del Velo Oscuro, dopo la sua comparsa questa figura ha imposto un ultimatum al regno di Braara. Presentandosi come una sovrana progressista, libera dai vincoli di superstizione e dai dogmi religiosi che si espandono a macchia d’olio da Rocca d’Avorio, ha concesso un anno di tempo ai nobili del regno per capitolare e accettare la sua figura come unica sovrana di Braara, promettendo pace, uguaglianza e giustizia.

La Dama Pallida può contare non solo su decine di migliaia di morti da rianimare, grazie ai corpi che giacciono nei campi di battaglia e nelle fosse comuni delle più grandi città, ma anche sul fatto che, grazie al suo immenso potere, è riuscita a plasmare la trama stessa della magia che permea Braara, rendendo ogni cura magica o divina completamente inefficace.

L’apparizione della Dama Pallida ha spezzato in due il regno.
A seguito dell’incoronazione di Lord Frederik Borell di Dorsten a nuovo sovrano, le regioni scontente del risultato si sono schierate a favore della potente creatura non-morta.

Coloro che parteggiano per la Dama Pallida hanno formato uno schieramento che prende il nome di Fiamma Bianca e sostiene il Pentarchos, la chiesa che accoglie i cinque dèi di Braara – i quattro del Tetrarchos più Naergal, dio della non-morte e dell’inganno. Ne fanno parte Valah e Louren.

Invece quelli che sono leali a Re Borell si sono uniti in un’alleanza che prende il nome di SacroBaluardo e sostengono la Chiesa dell’Unico di Asherat. Si tratta di Rocca d’Avorio, Dorsten e Velantes.

L’anno di pace sta per trascorrere e il termine indicato dalla Dama Pallida è sempre più incombente. L’aria è elettrica… qualcosa si sta già muovendo.

Geografia

Dal punto di vista geografico il Regno di Braara è una penisola di vaste dimensioni, circondata per tre lati dal mare, chiusa a nord dalle due catene montuose dei Picchi, i luoghi più freddi di Valah e dell’intero continente. Oltre le montagne, più a nord ancora, si estende il Re Bianco, un immenso deserto di sale.

Le coste di Braara sono ostili e pericolose e, a parte i principali attracchi, l’intero continente è circondato da scogliere a picco sul mare, alle quali è estremamente pericoloso avvicinarsi.

Regioni

La regione di appartenenza non è necessariamente quella di nascita. È la fazione a cui qualcuno – indipendentemente dalla sua razza - ha giurato fedeltà, di cui condivide gli ideali, per cui si batte e dentro la quale aspira a fare carriera. Le regioni (o fazioni) di Braara sono cinque.

Dorsten

A Dorsten l’intero sistema si basa sullo schiavismo e sullo sfruttamento intensivo degli strati bassi della popolazione, tanto che ormai si rinuncia anche a chiedere da dove provenga così tanta “manodopera”. L’asservimento della popolazione per debiti o per crimini è all’ordine del giorno, ma voci raccontano anche di bande di predoni che compiono continue scorribande a Valah, rapendo decine di persone per poi venderle nei mercati di schiavi a Dorsten. I poveri e gli schiavi lavorano a ritmi massacranti nelle miniere, nelle segherie e nelle enormi fucine delle città. Il resto della popolazione vive in maniera decisamente più agiata: si tratta di soldati e uomini d’arme, principalmente mercenari e guardie private dei nobili, che tengono a bada gli schiavi e custodiscono le città e le miniere.

Quei pochi che fanno parte della nobiltà vera e propria si ritengono superiori a tutto e a tutti. I membri dell’attuale casta nobiliare di Dorsten sono infatti i discendenti delle casate più nobili dei popoli che colonizzarono Braara secoli orsono. Praticamente ogni nobile di Dorsten è un alchimista o un incantatore -sia per moda che per tradizione- che sperpera le sue ricchezze in ricerche al limite dell’umano. Questo ha generato leggende di atrocità ai danni dei loro stessi concittadini ma ha anche portato Dorsten a essere avanti di diverse generazioni dal punto di vista tecnologico.

L’attuale Re di Braara – eletto al termine della Guerra dei Caduti - è il Lord Protettore della regione di Dorsten, Lord Frederik Borell.

Louren

A Louren la nobiltà di nascita e l’onore cavalleresco sono i valori più importanti insegnati a ogni giovane rampollo. Gli strati più umili della popolazione provano un misto di rispetto e timore nei confronti degli stoici e severi signori di Louren. Il comportamento dei nobili in pubblico è sempre impeccabile, l’aspetto di facciata estremamente importante per mantenere il buon nome della propria famiglia.

Ogni famiglia forma un’organizzazione che usa il proprio potere per arrivare a qualsiasi obiettivo, lecito e non, tanto che gli intrighi, le accuse e i tradimenti sono all’ordine del giorno a Louren. Dopo oltre 80 anni e 5 sovrani della famiglia Bryone, Louren ha dovuto lasciare il trono quando l’autoproclamato re Mikhail ha perso le elezioni contro Lord Borell di Dorsten. Louren è forse la regione che più ha sofferto dalla guerra. L’allora capitale del Regno, Court’Ivere, è stata rasa al suolo in pochi istanti quando una concentrazione immensa di potere magico ha aperto sulla collina un immenso portale che ha vomitato nel mondo centinaia di creature infernali. Ora il portale è stato chiuso e lì si trova un’immensa voragine.

I loreniani possiedono una suddivisione sociale molto netta e in cui è difficile scalare i gradini. Non esiste una classe media, il grosso della popolazione è abbigliata in maniera umile, con tuniche, camicioni, farsetti di tessuti economici e poco eleganti. Diversa è la situazione all’interno delle numerose corti, dove si fonde uno stile lussuoso ad uno dettato dalla tradizione militare della regione. I guerrieri loreniani, sia che facciano parte dell’esercito regolare, delle truppe dei singoli nobili o che siano semplici guerrieri al soldo, prediligono armature pesanti in maglia o a piastre metalliche, accompagnate da ogni genere di arma o scudo. All’esterno delle città si trovano i membri dello strato più basso della popolazione, gli schiavi, dall’aspetto più povero in assoluto, benché comunque più in forze e in salute degli sfortunati schiavi di Dorsten.

Rocca d’Avorio

Rocca d’Avorio fu fondata sulle rovine di una città antica, appartenuta a popolazioni estinte che abitarono il mondo millenni fa. Il luogo è da sempre ritenuto sacro ed è permeato di magia. Rocca d’Avorio è una regione di piccolissime dimensioni, circondata da poche terre insufficienti al suo sostentamento e si concretizza in un’unica grande città stato.

A Rocca d’Avorio si venera da oltre trent’anni Asherat, dio che rappresenta una religione pura, buona, fondata sull’amore e sul rispetto per il prossimo, un dio che abbraccia tutti gli dèi precedenti. Negli ultimi pochi anni l’alto clero di Asherat ha traviato gli insegnamenti della divinità e il culto si è autoproclamato unica chiesa di Braara, forzando la popolazione a convertirsi e imprigionando o uccidendo i fedeli del Pentarchos.

Le strade di Rocca d’Avorio sono battute dalla milizia, alla ricerca del più piccolo indizio di alleanza con il nemico o di pratiche proibite. Negli animi degli avoriani, un tempo accoglienti e benevoli, si sta facendo strada un’intolleranza sempre più diffusa, a causa della quale si guardano con sospetto culture, religioni e razze diverse. Durante la Guerra dei Caduti l’unica regione a non cadere è stata Rocca d’Avorio. I sacerdoti di Asherat sono stati impegnati per anni, giorno e notte, a tenere attive e funzionanti delle potenti barriere magiche. Rocca d’Avorio ha così potuto accogliere i più alti dignitari di ogni regione e i più ricchi cittadini, diventando il vero centro del potere politico di tutto il regno.

Per combattere i Terhaal è stato creato a Rocca d’Avorio un nuovo ordine: i Cavalieri del Crepuscolo, guerrieri sacri scelti e forgiati in un addestramento disumano, votati alla distruzione dei Caduti. L’ordine è stato poi assorbito nella Sacra Torre al termine della guerra.

Valah

Tra tutti gli abitanti di Braara, i Valah sono di certo la popolazione più antica. Vivono nel regno da prima dell’arrivo dei colonizzatori e furono da essi decimati e schiacciati al nord sulle montagne, dove tutt’ora risiedono.

Il territorio montuoso di Valah è tra i più vasti ma è poco popolato per via del clima freddo e inospitale. Nonostante tutto, questo territorio dal clima estremo è molto ben conosciuto dalle sue genti e ha permesso ai Valah di controllare un’area inespugnabile. A causa del freddo e della scarsa tecnologia vestono principalmente con pellicce di animale e indossano prevalentemente armature di pelle e di cuoio, arricchite da parti animali come zanne, artigli, ossa e pelli. Le armi preferite dai guerrieri sono le asce, le mazze e gli archi.

Sono un popolo tribale, estremamente legato alla cultura antica e alle tradizioni. Il valore principale è la libertà, seguito dalla forza e naturalmente i Valah non praticano la schiavitù.

In ogni occasione si rifiutano di consegnare un ricercato che finirebbe dietro le sbarre, preferiscono dare rifugio a un fuggiasco delle altre fazioni a patto che rispetti per sempre le loro leggi. Valah diventa così, a tutti gli effetti, la terra delle seconde possibilità.

Non vi sono distinzioni tra razze e sessi, le donne sono molto rispettate sia come guerriere sia in quanto creatrici di vita e con un ruolo importante in ogni aspetto dell’esistenza dei Valah. Orchi ed elfi vengono rispettati in quanto, insieme ai Valah, sono le creature che originariamente popolavano il regno di Braara. Il rapporto dei Valah con la natura è profondo: la rispettano e cercano di vivere in modo quanto più possibile armonioso con essa.

Negli ultimi cinque anni oltre alla guerra contro i Terhaal, Valah ha dovuto fare i conti con un conflitto interno che ha lacerato i suoi clan dividendoli in due fazioni nemiche: i clan dell’Ovest si sono riuniti sotto il vessillo di Einar Grinbergen della tribù di Skan. Grinbergen, forte del suo esercito, si è autoproclamato Lord Protettore mettendo fine alla magocrazia di Valah.

Le tribù dell’Est, guidate da Astrid Illmaustrung e fedeli al Concilio del Gelo - formato dai maghi del gelovivo – hanno opposto strenua resistenza riuscendo infine a prevalere e a ripristinare il governo tradizionale di Valah: la magocrazia. Solo la lungimiranza dei maghi del Concilio ha salvato la vita a Einar Grinbergen che, dopo aver giurato fedeltà, è stato nominato Guardiano dell’Ovest e inviato a presidiare i confini vicini a Dorsten.

Velantes

Il centro del commercio nel regno di Braara è senza dubbio la fazione di Velantes. Egemone nel campo navale, possiede la flotta più numerosa e imponente ed è l’unica a poter interagire via mare con tutte le regioni. I velantiani sono orgogliosi di appartenere a un popolo marinaresco, anche quelli tra loro che non hanno mai visto una distesa d’acqua più grande della propria tinozza da bagno.

Velantes è come un gigantesco porto. Nelle città si trovano popolazioni provenienti da tutto il regno, non si fatica a vedere anche altre razze, perfettamente integrate nella caotica regione del sud. Tutto è incentrato sullo scambio di beni: ogni cosa può essere venduta e acquistata a Velantes, basta volerlo abbastanza. I velantiani sono chiassosi, aperti e amichevoli, ma sanno essere riservati quando la situazione lo richiede.

Razze e popoli

Gli umani sono la razza più comune e diffusa a Braara. Sono versatili e adattabili, non hanno nessun vincolo caratteriale, di comportamento o di abbigliamento, anche se possono essere condizionati dalla regione di appartenenza.

I torghrad

Sono umani dai lineamenti pronunciati che vivono nel sottosuolo di Braara. Solo pochissimi anni fa sono apparsi in superficie iniziando a farsi conoscere. Sono un popolo rude e orgoglioso, abile nella metallurgia, amano i metalli preziosi e le gemme. Non sono inclini agli scherzi e tendono a essere burberi e diffidenti. Portano lunghi capelli e i maschi hanno lunghe barbe ben curate a cui tengono molto. La bassa statura è sinonimo di prestigio e rispetto presso i torghrad.

Gli elfi

Sono creature umanoidi dall’aspetto longilineo con le orecchie a punta. Hanno una vita più lunga di quella degli umani e questo li porta ad avere un atteggiamento distaccato e controllato, che può essere frainteso. Hanno un forte legame con la natura e le loro abitazioni sono celate nella foresta più antica e fitta di Braara. Usano sempre la diplomazia prima della forza, di norma.

Gli orchi

Sono creature umanoidi dalla pelle verde, con denti sporgenti. Sono un popolo guerriero, il più bellicoso tra tutte le razze, hanno un atteggiamento focoso e istintivo e preferiscono usare la forza per risolvere le dispute, anche se alcuni tra loro riescono ad avere un approccio più intellettuale.

I Dalaril

Sono creature umanoidi simili agli elfi, dall’aspetto longilineo e con le orecchie a punta. La pelle è scura, i capelli sono bianchi o grigi. I Dalaril sono originari delle terre oltre il Re Bianco. Sono un popolo fortemente superstizioso e diffidente. Non amano il confronto diretto e preferiscono usare il sotterfugio per regolare conti in sospeso. Sono abili nell’utilizzo di veleni.

Gli Indomiti

Sono una popolazione di esseri umani. Vivono oltre il Re Bianco, nelle nuove terre di recente esplorate dalle genti di Braara e sebbene siano visti come un popolo selvaggio e arretrato, da alcuni ritenuti più simili a bestie che a esseri umani, le loro tradizioni sono tracciabili sino al tempo degli Antichi. Sono aggressivi e molto superstiziosi. Sono alleati della popolazione di Valah con cui condividono il rispetto per la natura e le tradizioni.

Religioni

In origine i popoli giunti dal mare adoravano solamente quattro dei, conosciuti fino ad allora come il Tetrarchos. I Valah, anticamente, praticavano una religione sciamanica, legata agli spiriti degli animali e alla natura, ma ormai da secoli sono quasi interamente convertiti alla religione ufficiale di Braara. Ogni abitante di Braara riconosce l’esistenza degli dèi e li invoca a seconda delle circostanze.

Le divinità venerate a Braara sono diverse. Vi sono le quattro del Tetrarchos, la chiesa antica:

  • Oraira, signore della luce, della giustizia, protettore delle genti e flagello della morte.
  • Tarasyas la bella, signora della natura, madre terra, protettrice dei campi, dei raccolti, delle foreste e degli esseri viventi.
  • Ysmar il possente, protettore dei guerrieri, colui che dona forza e coraggio in battaglia.
  • Sayira donatrice di vita, la dea madre, la grande guaritrice.

Con l’apparizione della Dama Pallida ai quattro culti degli dei se n’è aggiunto un altro già esistente da tempo, il culto di Naergal: Signore della morte, l’ingannatore, il re degli immortali. Si da così vita al Pentarchos, accettato pubblicamente nelle regioni della Fiamma Bianca.

In precedenza il culto di Naergal non veniva ammesso tra quelli ufficiali per via delle nefandezze perpetrate dai suoi adoratori, orrori che hanno portato a dichiararlo illegale.

Asherat è al di fuori (e secondo i suoi fedeli al di sopra) del Pentarchos in quanto viene considerato da chi crede in lui l’unico e vero dio, il signore del creato: portatore di luce, protettore della terra, donatore di vita e grande pacificatore. È rappresentato dalla Chiesa dell’Unico, presente a Rocca d’Avorio, Dorsten e Velantes.

La più grossa differenza che al momento pone le due religioni una contro l’altra è relativa al concetto della non-morte. Il culto di Asherat aborrisce i non-morti, li considera abomini e punta alla loro distruzione incondizionata.

Il Pentarchos invece ha accolto il culto di Naergal a Valah, Louren e nei territori in cui vivono i raiacer, gli antichi alleati dei Theral, rimasti a Braara. Il Pentarchos considera l’esistenza dei non-morti un bene per la società e in futuro, forse, una valida alternativa all’impiego di schiavi.